I soci raccontano e ci condividono loro esperienze di viaggio
Condivisone di un’esperienza di viaggio in Guinea Bissau del nostro socio
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Cari Amici rotariani,
vorrei condividere con Voi questa mia breve esperienza in Guinea Bissau, fuori dalla Cooperativa Medico Sanitaria Madrugada.
La Guinea Bissau (G-B), ex colonia portoghese (ha ottenuto l’indipendenza nel 1973, riconosciuta ufficialmente dall’ONU il 17 settembre 1974), è uno Stato dell’Africa occidentale, ed è uno degli stati più piccoli del continente africano. Confina con il Senegal a nord, con la Guinea a sud e a est e con l’Oceano Atlantico ad ovest, oltre al territorio continentale, comprende anche l’arcipelago delle isole Bijagos.
La G-B è una repubblica “mista” presidenziale/parlamentare, e l’attuale presidente è Umaro Sissoco Embalò, in carica dal 2019. Secondo l’opposizione il suo mandato è già scaduto a febbraio 2025, mentre la Corte Suprema ha stabilito che scadrà a settembre 2025. Le elezioni sono previste a Novembre 2025. La situazione non è proprio tranquillissima….
La G-B è uno dei 20 paesi più poveri del mondo. L’economia è basata perlopiù sull’agricoltura e sulla pesca, pur possedendo il paese buone risorse minerarie, tra cui anche petrolio, bauxite e fosfati, che non vengono sfruttate a causa della mancanza di infrastrutture. Riso, Arachide e Baobab Africano hanno un valore culturale ed economico significativo. Tipica del luogo sono anche ricchissime produzioni di mango e di anacardi (alberi giganti ricchissimi di questi frutti- vedi foto 1-2).
La capitale, Bissau, si presenta sufficientemente bene nella zona residenziale, nelle zone dove risiedono il Governo, l’Assemblea del Popolo e le varie Ambasciate. Qui si trova anche la Fortaleza de São José da Amura col Mausoleo di Amilcar Lopes Cabral (vedi foto 3-4), che è l’eroe dell’indipendenza. Ho visto solo di sfuggita il porto e la zona mercantile. L’idea della povertà e dei limiti igienici, però, si vedono dappertutto. Basta guardare l’ingresso della Feira de Artesanato (Fiera dell’Artigianato) (vedi foto 5-6). Un artigianato davvero modestissimo, tra l’altro.
Appena si esce da queste aree la realtà è totalmente diversa. Basta osservare le abitazioni e i negozi ai lati della statale che va dal centro all’aeroporto di Bissau (vedi foto 7-8) oppure camminare per il mercato dietro la Clinica Madrugada (foto 9). La clinica si trova ad Antula Bono, uno dei quartieri più poveri alla periferia di Bissau. Le bancarelle con le spezie sono, però, vivaci, ricche di mille colori (foto 10-11).
I Bus di Bissau per me sono un’attrazione (foto 12). L’accesso è dallo sportellone posteriore, che viene tenuto aperto o chiuso agendo su una corda dall’interno da parte di un addetto.
Le Farmacie sono molto curate e tenute bene, almeno quelle che ho visitato personalmente. Certamente i farmaci sono molto limitati e anche piuttosto costosi (Foto 13). Per la Clinica Madrugada tutti noi medici che aderiamo al progetto della Cooperativa cerchiamo di reperire quanti più campioni possiamo e di tutte le specialità.
Viaggiare in Guinea Bissau è piuttosto rischioso, perché le strade sono asfaltate solo nello stretto circondario di Bissau. Sono dei percorsi, più che delle strade, sterrati e non battuti, con buche pericolose. Il rischio di incidenti è molto elevato. Durante la stagione delle piogge, poi, circolare diventa assai difficoltoso. E’ bene rinunciare a viaggi interurbani di notte, anche perché In tutto il Paese vi sono interruzioni nella distribuzione di corrente elettrica e di acqua e le infrastrutture (alloggi, ristoranti, ecc.) sono carenti e il più delle volte molto, ma molto modeste.
Noi abbiamo fatto questa escursione a Bula, città di nascita del Direttore Sanitario della Clinica Madrugada, accompagnati dai medici e da abitanti del luogo.
Per andare a Bula si percorrono 34 chilometri di strada senza alcuna assistenza. Vi è un unico punto di ristoro alla fine del ponte di São Vicente (ponte lungo 730 metri e costruito nel 2009 – foto 14), che attraversa il fiume Cacheu (foto 15). Ai lati delle strade si possono incontrare villaggi indigeni (foto 16), anche montagne di termiti (foto 17), all’interno di una ricca vegetazione tipicamente sud tropicale con foreste e corsi d’acqua.
Bula è una cittadina tranquilla con tradizioni culturali e religiose (sia tradizionali della G-B, che mussulmane, circa il 40-50%, e cristiane, circa il 10-15%, per lo più cattoliche). Vi è una Chiesa Cattolica di recente costruzione e vi sono scuole per l’infanzia (foto 18) e per gli studi superiori. Noi abbiamo visitato il Centro di Formazione Artigianale e Professionale (foto 19) istituito nel 1984. Nelle foto si può vedere il giardino della scuola, un’aula, un particolare della biblioteca (foto 20, 21, 22). Molto caratteristica la Chiesa (foto23), ora chiusa perché sostituita, come detto, da una più moderna in centro a Bula.
Il centro è molto vivace, con mercato, bar ecc. Gli abitanti indossano vestiti con colori molti vivaci. Le abitazioni sono comunque molto povere e fatiscenti (foto 24, 25).
Girando per le strade della periferia risalta evidentissimo il divario tra le abitazioni dei più poveri (foto 26) e dei più benestanti (vedi foto 27). Anche le abitazioni dei più benestanti tradiscono le condizioni genericamente misere di questo paese (giardino recintato con lamiere – foto 28). Abbiamo potuto visitare quest’ultima abitazione, perché qui vi abitano parenti dei nostri colleghi guineensi (vedi le foto 29 e 30 dell’interno col soggiorno e le foto 31, 32 del giardino con uno dei bambini). Vorrei rimarcare una volta di più la vivacità dei colori dei tessuti in contrasto con la fatiscenza degli ambienti.
Un’esperienza davvero toccante sia per questa Cooperativa Medico Sanitaria Madrugada (una vera cattedrale nel deserto) sia, soprattutto per la realtà indigena.
Giuseppe Gobbi
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In Canada: una esperienza di amicizia e condivisioneCanada, Victoria BC 31 gennaio 2025
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Cari Amici rotariani,
vorrei condividere con Voi una esperienza di amicizia e condivisione, ora che il mio soggiorno in Canada volge al termine.
Innanzitutto Vi chiederete perché sono in British Columbia ed esattamente a Victoria; il motivo è presto detto: mia figlia Adele sta frequentando il secondo anno di università (Business and Administration) e pare al momento non abbia proprio intenzione di tornare in Italia. Ahimè è uno dei tanti esempi di giovani che lasciano l’Italia per studiare all’estero e poi chissà ….
Qui ho avuto modo di incontrare persone molto amabili ed accoglienti tra le quali Kevin D. Hilgers (Presidente del Home Exchange Rotary Fellowship e District Governor 2012-2013 District 5370 in Western Canada) e sua moglie Jan McNeice con i quali abbiamo speso una bellissima serata presso uno dei ristoranti tipici Down Town Victoria (il Terrazzo).
Ho provato personalmente, semmai ve ne fosse bisogno, l’accoglienza ed i valori dell’amicizia che il Rotary persegue scambiando esperienze rotariane con Kevin e Jan con i quali avevo avuto un primo contatto due anni fa quando mia figlia Adele stava frequentando a Victoria il quarto anno di liceo per opera dell’Exchange Student Programm.
Kevin mi ha riferito che il Club di Victoria di cui fa parte è composto da circa 80 membri di cui però frequentanti la metà; hanno dunque anch’Essi problemi di sostenibilità economica simili a quelli molto ben espressi e documentati dal nostro Tesoriere. E’ rimasto quindi favorevolmente impressionato dei numeri del nostro Club Bologna Centro.
Ho appreso che le abitudini di incontro sono leggermente diverse poiché effettuate settimanalmente alla mattina per colazione con una durata media di non più di un’ora. Inoltre il suo Club è inserito nel più ampio Distretto nr. 5020 che include Vancouver Island, Canada & Western Washington, USA.
Per effetto delle annunciate intenzioni politiche del Presidente Trump circa una possibile annessione del Canada agli Stati Uniti, Kevin è convinto che alla prossima riunione distrettuale, poiché il Distretto 5020 è “misto” ovvero formato da Club siti sia in territorio canadese che in territorio statunitense, i Governatori dei Club canadesi potrebbero “disertare” in massa l’appuntamento a dimostrazione del proprio dissenso circa una eventuale annessione agli Stati Uniti. Pare tuttavia, sempre secondo quanto riferitomi da Kevin, che lo Stato di Washinton sia storicamente democratico e dunque auspicabilmente non incline a perseguire le intenzioni del nuovo Presidente degli Stati Uniti.
Vi lascio con un augurio di pace e fratellanza ed allego qualche foto presa qua e là tra cui un fantastico incontro ravvicinato con uno scoiattolo che sta tranquillamente attraversando la strada in centro a Victoria di fronte al Parlamento.
Isabella De Luca