NATALE, LA FELICITÀ POSSIBILE

 

Riflessione del socio Padre Vincenzo Benetollo
Rotary Club Bologna –  martedì 12 dicembre
Ospitalità San Tommaso, via San Domenico 1

 


Sinossi

La parola felicità ha per tutti un’attrattiva irresistibile, quasi “magica”.

Forse è la parola che ci affascina più di tutte anche se,  lì per lì, non sappiamo definirla e soprattutto non sappiamo dove sia o come trovarla.

Quello che è certo è che la cerchiamo con passione, consciamente o inconsciamente.

Tuttavia, pochi filosofi si sono cimentati a trattare e a scrivere sulla felicità. Nell’antichità greco-romana si sono distinti Aristotele, Alessandro di Afrodisia, Epicuro e Seneca.

Il più ispirato è stato Aristotele che ha legato la felicità al posseso della sapienza, che consiste nella contemplazione delle più alte verità (umane).

Seneca ha fatto consistere la felicità nella soppressione dei desideri che si ottiene con la pratica delle virtù.

Alessandro di Afrodisia ha commentato Aristotele,

Epicuro ha insegnato che  la felicità consiste nell’annullamento del dolore.

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